Qual è il social più in voga del momento?
Immagino tu stia pensando a Instagram… e hai ragione!
La quarta piattaforma social in Italia – dopo YouTube, Whatsapp e Facebook – conta più di 19 milioni di account attivi (dati Gennaio 2019) e i dati sono in continua crescita, sia per account privati che business.
Oggi voglio parlarti di Instagram e per farlo ho fatto qualche domanda ad Alessandro Pozzetti.
Alessandro, o se preferisci APclick, è un social media manager freelance dal 2012. L’anno successivo crea il blog apclick.it e inizia scrivendo di social media. Nel 2015 viene colpito da Instagram e decide di studiarlo: chi sono i suoi utenti, come lo usano e soprattutto può avere dei risvolti lato business? Modifica, allora, il blog incentrando la sua comunicazione su Instagram Marketing e quando nel 2016 c’è il boom del social diventa uno dei massimi esperti in Italia.
Oggi è un consulente e docente di Instagram Marketing con 23 mila follower e che vi consiglio vivamente di seguire.
Marco: Ciao Alessandro, la prima domanda che vorrei farti riguarda l’utilizzo di Instagram. Spesso le aziende, e purtroppo anche alcune agenzie o consulenti, scelgono questo social perché è di moda o perché lo fanno gli altri, senza pianificare nessuna strategia.
A quali aziende consiglieresti di iniziare una comunicazione attraverso Instagram? Quali sono i settori merceologici che traggono più vantaggi?
Alessandro: Ciao Marco, e un saluto a tutti i lettori del tuo blog! Sì, Instagram è indubbiamente il social del momento, e probabilmente la piattaforma più ricercata grazie anche alla funzione Storie che ha trasformato il modo di comunicare e di promuovere online se stessi, un prodotto e un servizio. Oggi, in primis, consiglio di intraprendere una comunicazione su Instagram a chi e a quelle aziende che sono pronte a metterci la faccia e ad investire tempo e denaro nella creazione di contenuti adeguati alle loro realtà. È la dura verità: chi racconta o – peggio ancora – insegna diversamente, non sa di cosa sta parlando. I settori merceologici che investono di più nel 2019, sono indubbiamente il settore viaggi e turismo, make up, fashion, sport e automotive. Via via, tutti gli altri.
M: Instagram è un visual social che calza a pennello per le aziende che vendono prodotti. La stessa cosa vale per le aziende che offrono servizi?
A: Ci sono servizi e servizi. Faccio un esempio: se sei un personal trainer, il tuo servizio, oggi, su Instagram, è seguitissimo e ricercatissimo. Quindi se non ci sei, i tuoi futuri clienti se li sta già accaparrando qualcun altro. Se invece sei un dentista, il tuo servizio, oggi, su Instagram, potenzialmente non funziona. Il mio consiglio, prima di dare consulenze o giudizi diretti, è che è sempre bene prendere caso per caso e analizzarli in ogni dettaglio.
M: Instagram, come tutti i social, non è nato per vendere ma per creare relazioni. Lasciamo, quindi, perdere tutte le vanity metrics e concentriamoci sull’instaurare un rapporto tra persone. In che modo gli strumenti che Instagram ci mette a disposizione possono aiutarci?
A: Le storie. I sondaggi. Porre una domanda (call-to-action). L’empatia. Metterci la faccia. Proporre la propria opinione. Sono solo alcuni degli strumenti e delle caratteristiche comunicative che ci possono aiutare a raggiungere più facilmente un pubblico e a crearci un network. Confermo anche quanto hai detto nella tua prima parte di domanda: Instagram non è un social per la vendita. Molti se lo dimenticano, o hanno cancellato dalla loro esperienza questo input dopo l’integrazione dello shop nella piattaforma. Instagram è uno strumento che ci permette di “fare vetrina”, di fare branding. La vendita viene dopo, attraverso l’utilizzo e l’attivazione delle promozioni pubblicitarie (Facebook Ads).
M: Un mantra che spesso sentiamo per Facebook, ma adatto per tutti i social, è “il messaggio giusto alle persone giuste nei momenti giusti”. Questo significa che dobbiamo creare un contenuto ad hoc – ne parleremo tra poco – creare delle buyer personas e creare un customer journey. Quanto è importante capire con chi stiamo parlando?
A: Capire con chi stiamo parlando è la base di ogni strategia comunicativa. Dunque anche per Instagram. Fa sorridere pensare di voler raggiungere un pubblico senza nemmeno sapere chi è quel pubblico. Davvero vogliamo proporre una salsiccia di maiale a un vegano? O un prodotto per capelli a un calvo?
M: Una tua citazione, che condivido alla lettera, dice “pubblica foto da Instagram e non su Instagram”. Ci puoi spiegare meglio il concetto?
A: Certamente! Instagram, fin dalla sua nascita, è stato da sempre denominato “Il social delle foto”. Questa identificazione ha portato a pensare che basti qualsiasi foto in galleria per dare vita a una comunicazione su Instagram. In realtà, come in ogni dove, ci sono cose che funzionano e cose che non funzionano. E questo mi porta a darvi un’altra riflessione: perché un nostro potenziale cliente dovrebbe seguirci? Gli stiamo dando almeno un motivo per farlo?
Alessandro, grazie per la piacevole chiacchierata e per i tanti spunti che ci hai lasciato.
Instagram è il social del momento ma attenzione a usarlo nel modo giusto. Analizza il tuo business e valuta se è il caso di aprire un account: se dovessi farlo, integra il social nella tua strategia di comunicazione e sfrutta al meglio gli strumenti a disposizione per ottenere i risultati sperati.
E poi l’ultima raccomandazione: se non hai tempo e capacità, non affidare il tuo business al caso, fatti aiutare da esperti.