Poco tempo fa ho letto “Fare marketing rimanendo brave persone”, un libro di Giuseppe Morici, che mi ha fatto riflettere molto e dato lo spunto per scrivere questo articolo.
Etica e Marketing
“Perché convincere a comprare cose di cui non si ha bisogno, in un mondo che non ha più le risorse per produrle?”
È questa la domanda che si pone l’autore e a cui risponde attraverso esempi pratici, mostrando come l’uso del marketing può essere positivo e non impositivo.
Il marketing entra nelle nostre vite non per far cambiare idea e comportamento alla persona che sta passando distrattamente davanti a uno scaffale, o che sonnecchia sul divano davanti alla tv o con l’ipad in mano, ma per aiutare le persone a sviluppare la propria identità.
L’autore spiega come l’etica è alla base del marketing: non dobbiamo mai perderla di vista se vogliamo dare un senso a ciò che facciamo per le persone.
L’etica è un valore in cui credo fortemente.
Nonostante nel libro si parli di marketing in generale, ho recepito il messaggio dell’autore tanto da farlo mio e portarlo nella mia vita privata e professionale.
L’etica nel mio lavoro
Mi occupo di digital advertising e voglio aiutare gli imprenditori come te, creando dei rapporti umani professionali, trasparenti ed etici.
Ma come posso far diventare questa filosofia reale? Come posso metterla in pratica?
Mi è subito venuta in mente una citazione di Philip Kotler, il padre del marketing moderno, che recita:
“La regola aurea del marketing: proponetevi ai vostri clienti così come vorreste che si proponessero a voi.”
Mi piace talmente tanto questa citazione che l’ho declinata anche per mio figlio, a cui dico che “se un bimbo ti fa una cosa che non ti piace e tu piangi, nemmeno tu devi farla a lui, perché piangerà come te”.
Tornando a noi, oltre a propormi in modo corretto, posso fare altro?
Assolutamente sì.
Ascolto gli imprenditori.
Non vendo i miei servizi a tutti i costi.
Cerco di capire le tue esigenze, i tuoi bisogni e i tuoi obiettivi. Spesso non sono chiari e per questo ti aiuto, traducendo i tuoi pensieri e mostrandoti la giusta via da seguire, a prescindere dall’effettiva utilità della mia figura professionale.
Ho imparato a dire no.
Dicevo sempre sì. A tutti. Pur di vendere i miei servizi e di incassare denaro.
Con l’esperienza, ho capito che non devo per forza prendere in gestione tutti i progetti che mi vengono proposti. Ho deciso di dire no a chi non vuole seguirmi, a chi non ha un progetto che sento mio, a chi non si fida di me, a chi non ha un budget adeguato, a chi non crede in quello che possiamo davvero costruire insieme.
Scelgo la piattaforma pubblicitaria adatta.
Spesso gli imprenditori si rivolgono a me già con la ricetta. Andresti mai dal medico dicendo “Dottore ho bisogno della medicina X perché ho questi sintomi”? Non penso.
Sono un consulente di Digital Advertising e il mio compito è trovare la o le piattaforme pubblicitarie più adatte e utili per il tuo business e gli obiettivi che vuoi raggiungere.
Ho gestito e gestisco campagne pubblicitarie su Google, Facebook, Linkedin e Amazon, ma non per questo propongo campagne su tutte le piattaforme a tutti i miei clienti con la stessa strategia. Ogni progetto è unico: hai bisogno della soluzione che sta a pennello sulla tua azienda, non di un lavoro meccanico e standardizzato.
Adotto una gestione trasparente degli account pubblicitari.
“Il futuro del marketing risiede nel database marketing, che permette di saperne abbastanza su ciascun cliente per fare offerte adeguate e tempestive, personalizzate e tagliate su misura.”
Questa frase racchiude un concetto molto importante ma che purtroppo sfugge a molti.
I dati che gestisco sono tuoi. Non posso appropriarmi dei tuoi asset.
Purtroppo mi capita spesso sentire professionisti dire “l’account Google Ads l’ho aperto io, le campagne le ho fatte io con le mie conoscenze, perché devo lasciare l’account al cliente che poi vede come lavoro e non mi fa lavorare più o, peggio, chiama un altro consulente?”
Semplice, perché non sono dati tuoi.
Così come quando fai campagne pubblicitarie su Facebook dovresti concedere l’accesso alla tua Fan Page e al tuo account pubblicitario o rendere il consulente partner del tuo Business Manager, perché i dati degli account sono della tua azienda.
Google, così come gli altri big player del mercato, sono chiari e stabiliscono specifiche norme per terze parti che gestiscono gli account per le aziende.
Mi impegno nel formare gli imprenditori.
Lavoro in un settore privo di barriere all’ingresso, dove chiunque si sveglia la mattina e può iniziare a fare questo lavoro.
Hai tanta scelta e non hai i mezzi – non per colpa tua, sia chiaro – per capire a quale consulente o agenzia affidare il tuo business. Proprio per questo ho deciso di formare e informare gli imprenditori su tutte le attività e le decisioni che metterò in campo per la loro azienda.
Sono sempre attento alle performance.
Avrai sentito dire “oggi essere online è fondamentale” oppure “aumenta la tua presenza online”.
Nulla di più sbagliato, servono i risultati.
Qualcuno più famoso di me direbbe “con i like non si pagano le bollette”. Non lavoro con le cosiddette vanity metrics, ma con dati oggettivi. Il numero di contatti che hai ricevuto, quanti ordini hai ricevuto, ecc… perché sono questi i numeri che vuoi e che fanno bene al tuo business.
Lo so a cosa stai pensando, me lo hanno già detto: “sei un ingenuo” oppure “non è così che si fanno i soldi” o “i tuoi competitor non si fanno tutte queste storie e guadagnano più di te”. È vero, il mio modo di pensare e agire alcune volte ha avuto un effetto boomerang. Ho perso dei lavori e delle entrate ma ero soddisfatto, perché stavo bene con me stesso.
Non perderò mai di vista il mio obiettivo, aiutare gli imprenditori e i loro business rimanendo una brava persona, sincera e etica.