Update: articolo aggiornato il 16 novembre 2022
Google Ads è una delle piattaforme pubblicitarie più utilizzate.
Al suo interno si possono trovare tanti strumenti, dati, rapporti e regole che lo rendono anche molto complesso. Se non si hanno le giuste competenze e non si eseguono continue ottimizzazioni, si rischia di spendere soldi inutili e di non raggiungere gli obiettivi fissati.
Tutto questo non accadrà se ti prenderai cura del tuo account. Come?
Con una Audit Google Ads.
Che cosa è una Audit Google Ads?
Una Audit Google Ads (o Audit PPC) è un’analisi dettagliata del tuo account pubblicitario che mette in evidenza gli errori tecnici, gli sprechi economici e le potenzialità inesplorate.
È la prima attività che si svolge quando si eredita o si inizia a lavorare su un account attivo.
Quando e perché è importante fare una Audit Google Ads?
- Le campagne pubblicitarie stanno funzionando?
- Stai raggiungendo gli obiettivi?
- Hai il sentore che qualcosa non va?
- Stai sprecando budget?
- Stai utilizzando al meglio tutte le opportunità che Google ti offre?
Se ti sei posto una di queste domande, probabilmente, non hai mai fatto una Audit.
Questa è un’attività ricorrente, soprattutto se gestisci l’account senza l’aiuto continuo di un professionista. Per migliorare le performance delle tue campagne, diminuire il tempo di lavoro e ottimizzare il tuo investimento, ti consiglio di pianificare periodicamente una Audit.
Come si fa una Audit Google Ads?
Google Ads è una piattaforma che gestisce i dati in maniera gerarchica: pertanto sarà necessario iniziare a controllare una serie di punti, partendo dal livello più alto.
A livello di account ci sono alcuni aspetti da tenere in considerazione:
- il collegamento tra Google Ads e altri account o prodotti di Google e di terze parti. Tra i più importanti ti consiglio di verificare che ci sia il collegamento con Google Analytics, YouTube e Google Merchant Center
- la creazione delle conversioni: Google Ads ti dà la possibilità di installare dei tag Google Ads sul tuo sito, attraverso Google Tag Manager, che ti aiuteranno a capire se le campagne stanno raggiungendo i risultati sperati. Controlla che ci siano le azioni di conversione più utili per il business e che funzionino bene
- controlla Gestione norme e verifica che non ci sia violazioni delle norme di Google Ads passate e presenti
- controlla se è stato caricato almeno 1 elenco clienti
- controlla se sono state create liste di parole chiave negative e liste di posizionamenti da escludere
- controlla se sono stati creati segmenti di pubblico e segmenti di pubblico personalizzati
Una veloce verifica può essere fatta grazie alle nuove colonne Impostazione che Google ha da poco rilasciato.
Qui potrai vedere rapidamente quali errori ci sono e dove intervenire.
Una volta verificati questi aspetti importanti puoi scendere al livello successivo, quello delle campagne. Per facilitare l’operazione ti consiglio di suddividere le campagne per tipologia.
Rete di ricerca
Ci sono cinque aspetti da controllare:
- impostazioni: bisogna verificare che siano state settate correttamente e secondo gli obiettivi fissati
- conversioni: l’azione, o le azioni, di conversione utilizzata è coerente con l’obiettivo per cui è stata creata la campagna?
- struttura: secondo quale criterio sono state organizzate le campagne? C’è pertinenza tra le parole chiave, gli annunci e le pagine di destinazione usate?
- liste negative: spesso non vengono usate, a discapito di tantissime parole chiave inverse, inserite a livello di campagne o gruppi e peggio ancora duplicate tra le campagne
- asset dell’annuncio: sono state utilizzati? Quelle da usare sempre sono i sitelink, i callout e gli snippet strutturati, ma non dimenticarti delle altre che Google ti mette a disposizione
- termini di ricerca: il report ti permette di scoprire nuovi termini da aggiungere o da escludere. Nel primo caso avrai trovato nuove opportunità, mentre nel secondo potrai ottimizzare il tuo investimento, impedendo la pubblicazione degli annunci per termini non inerenti al business
Rete Display
- impostazioni: come per la rete di ricerca è importante vedere se sono state settate e in modo corretto, secondo le esigenze, le impostazioni delle campagne
- conversioni: l’azione, o le azioni, di conversione utilizzata è coerente con l’obiettivo per cui è stata creata la campagna?
- struttura: come sono state organizzate le campagne?
- target: è un aspetto fondamentale. A chi vengono mostrati gli annunci pubblicitari? C’è pertinenza tra il target di riferimento, gli annunci e la pagina di destinazione? Se il banner offre uno sconto su un prodotto a persone che hanno già acquistato quello specifico prodotto allora dovresti rivedere il tuo target.
- esclusioni di posizionamento: spesso mi trovo campagne display attivate e lasciate andare senza nessun tipo di ottimizzazione, tanto ci sono i target giusti. Sbagliato! Controlla dove vengono posizionati gli annunci, potresti trovare dei siti che non hanno senso. Puoi escludere i posizionamenti a livello di campagna, inserirli in liste a livello di account e verificare se le impostazioni delle idoneità dei contenuti sono state settate
Remarketing
Ci sono campagne ad hoc di remarketing? Oppure sono stati utilizzati dei segmenti di pubblico all’interno di altre campagne? Si deve controllare che i segmenti siano stati creati in modo corretto e utile al raggiungimento dell’obiettivo.
Shopping
- feed: è il cuore delle campagne shopping. Se il feed non è ottimizzato non avrai mai campagne con buone performance. Ci sono due aspetti da tenere in considerazione. Il primo, il feed deve rispettare delle regole che Google ti indica. Bisogna accedere al Merchant Center e controllare che non ci siano errori o disapprovazioni. Il secondo aspetto è di tipo qualitativo. Il feed può anche non avere errori ma sei sicuro che i campi siano stati compilati con contenuti di qualità?
- struttura: il primo errore che in molti commettono è quello di creare 1 campagna con tutti i prodotti del feed, senza nessuna segmentazione
- impostazioni: controlla che le impostazioni siano state settate correttamente, e in maniera particolare le priorità delle campagne
- conversioni: l’azione, o le azioni, di conversione utilizzata è coerente con l’obiettivo per cui è stata creata la campagna?
Performance Max
- conversioni: l’azione di conversione utilizzata è coerente con l’obiettivo per cui è stata creata la campagna?
- struttura: c’è un solo gruppo di asset o ci sono più gruppi di asset? Se sono stati utilizzati più gruppi di asset e utilizzi il feed shopping, assicurati che i prodotti siano esclusi così che non ci siano prodotti sponsorizzati da più gruppi
- asset: controlla che gli asset (copy, immagini, video, loghi e asset dell’annuncio) siano stati inseriti e siano coerenti con l’obiettivo
- indicatori di pubblico: non sono obbligatori ma sono dei forti segnali che dai a Google su chi sono i tuoi potenziali clienti, assicurati che siano presenti e che siano di qualità
YouTube
- impostazioni: controlla che le impostazioni siano state settate correttamente
- conversioni: l’azione di conversione utilizzata è coerente con l’obiettivo per cui è stata creata la campagna?
- target: il pubblico scelto è di valore per il business?
- video: c’è coerenza tra la comunicazione che vogliamo trasmettere e il pubblico che lo vedrà?
Conclusione
L’Audit Google Ads, come detto in precedenza, è una analisi dell’account e viene svolta in modo da mettere in evidenza gli errori e le opportunità che l’azienda sta perdendo. Tutti questi dati vengono raccolti in un file pdf utile a rendere operativa l’analisi.
Hai mai svolto una Audit Google Ads? Se hai bisogno di farne una, contattami!